giovedì 7 febbraio 2008

Passero fragrato



Quantità per: 1 persona + tutti
Tempo di preparazione: un quartino d'orina (la capirete stanotte, nel sonno)
Tempo di cottura: una mezz'orata (questa era più facile)
Difficoltà: Meenghia, ddiffeecile
Autore: OTTO scritto a lettere, ESPOSITO scritto a numeri, Bomba (PO)

Ingredienti:

Poco sugo
Molta fantasia
Voglia di fare
Sei piselli
Un negro dietro

Preparazione:

Prima di tutto ricordatevi di impanarvi bene, con quello che gira. Ora procediamo. Con delle pinze, tirate fuori le tredici banane gelate, e infilatele nel frigo per cuocerle. Attendete che il gas le abbia completamente uccise, poi imprimete su di loro una manovra ipnotica ma senza nessuna manovra di induzione, per piacere. E poi, tutti in padella! Tutti in padella! Senza fare distinzione, buttate tutti in padella, fino a quando l'odore di soffrittino non avrà allarmato il ponteggio. Ora basta! Nei tipi, riprendete gli ordini e l'uso dell'arco a tutto sesto, elementi indispensabili per la creazione di strutture modulari e per la razionalizzazione geometrica delle piante e degli alzati e cammina, lazzaro. A questa esortazione il passero in casseruola si sarà definitivamente fragrato (participio passato del verbo "fragrarsi", ovvero diventare fragrante). Padellate e spadellate, padellate e spadellate, padellate e spadellate, padellate e spadellate, fin quando vi sarà caduto tutto per terra e i dobermann vi avranno mangiato i piedi, le gambe e i muscoli addominali, obliqui, lombari e paravertebrali. E adesso tutti in padella!

Pasta in brodo di altissima cucina



Quantità per: 1 persona, ovviamente
Tempo di preparazione: anni e anni, ovviamente
Tempo di cottura: quanto basta, ovviamente
Difficoltà: Molto difficile, ovviamente
Autore: Chevalièr Pollolèin, Francia (TO)

Ingredienti:

acqua quanto basta
piselli quanto basta
carote quanto basta
origano quanto basta
ceci quanto basta
passero quanto basta
coniglio quanto basta
cipolla quanto basta
basta

Preparazione:

Prepariamo un brodo vegetale, con mezzo cuccihiaino di acqua, un pisello sbucciato, la parte interna di una fettina di carota, una briciola di origano e la cuspide di un cecio. Scolate tutto in un passino, poi riversate il brodo in pentola. Ora aggiungete un filamento di muscolo di coscia di passero, un capillare di coniglio e una venatura di cipolla. Fate bollire il tutto nel brodo, riscaldando la pentola con un fiammifero. Quando il fiammiferò si sarà del tutto spento, medicatevi l'ustione e con uno spillo togliete la carne e la cipolla dal brodo (la carne sarà il nostro secondo). Ora buttiamo la pasta. Prendete 1 (uno) spaghetto, spezzatelo a metà. Spezzatelo di nuovo a metà. Ancora una volta. Procedete in questo modo fin quando non riuscirete più a spezzarlo con le mani. A questo punto usate delle pinzette per ciglia. Quando anche questi strumenti di tortura femminile saranno inutili, procuratevi un microscopio elettronico, comprandolo o rubandolo ad un laboratorio di ricerca sul cancro, tanto non scopriranno mai un cazzo e ci spilleranno solo i soldi con quei programmi tipo Telethon, con i proventi dei quali Milly Carlucci si è rifatta le chiappe per ben sedici volte. Continuate a spezzare il vostro spaghetto fin quando non otterrete una sfoglia impalpabile, dallo spessore approssimabile a zero. La fisica ci insegna che potreste ancora spezzarlo, ma a noi non interessa scoprire nuove particelle subatomiche, per cui fermiamoci qui. Immergete la pasta nel brodo, fate cuocerla usufruendo del vostro alito, basterà. Quando sarà cotto versate il tutto perfettamente al centro di un piatto del diametro di almeno sessanta metri, spostando i mobili per far entrare tutto nella vostra casa. Ora viene la parte difficile. Attraverso l'esperienza precedentemente acquisita tramite la frequentazione di un corso di scultura almeno triennale, la lettura di vari tomi su Michelangelo Buonarroti, Jacopo Sansovino, Agostino Busti detto il Bambaia, e manuali di scultura di Bruno Pierozzi, Philippe Clèrin e Plowman John, e di almeno dieci anni di pratica nella sublime arte scultorea raffigurativa, intagliate una carota e una zucchina minuziosamente, creando una perfetta riproduzione della "Madonna col Bambino" di Francesco di Valdambrino (m. Siena 1435). Affiancate l'opera alla vostra pasta in brodo di filamento di muscolo di coscia di passero. condendo il tutto con una spruzzata di vernice gialla, sul bordo del piatto.
Dopo che i vostri ospiti abbiano consumato, ma prima che se ne vadano, rubategli tutti gli averi, possedimenti, terreni, carte di credito, conti svizzeri, e infine l'anima (sottoscrivendo contratto di cessione col sangue). Avrete anche voi riprodotto in casa vostra un'autentico ambiente di alta cucina!